lunedì 13 maggio 2013

Dai miei vecchi appunti

Carcinoma e Dio. Guerra e Dio. Morte e Dio.
Mi sembrano  binomi perfetti per un Dio del Male. 
Proviamo allora con altri binomi. 
Dio e un bambino che sorride. Dio e una giornata piena di sole. Dio e una bella donna. Dio e un campo di fiori. Dio e la generosità. Dio e la tolleranza. Dio e la pace. Dio e la semplicità del cuore. Dio e l'alba. Dio e il tramonto. Dio e le montagne. Dio e i ruscelli limpidi e freschi. Dio e la salute del corpo e della mente. Dio e la felicità. E potremmo continuare...
Alla fine però dovremo sempre fare i conti anche col carcinoma, con le guerre e con la morte.
Come  spiegare la sofferenza dell'uomo e del creato? Dio è un sadico? E' uno che si diverte a fare brutti scherzi alle sue stesse creature dopo averle chiamate alla vita senza esserne richiesto? 
L'universo, insomma, è frutto della volontà di un Creatore cinico o di un caso cieco e crudele? 
La domanda rimane senza risposta. O forse qualcuna c'è ma non mi convince ancora del tutto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Dopo il sogno Giuseppe era divenuto più attento ai bisogni di Maria, sua moglie.
Il bambino che lei portava in seno costituiva tutta la sua speranza di uomo e il suo scopo di vita.
L'angelo glielo aveva assicurato: sarebbe stato , quel figlio, la salvezza del suo popolo.
INTERROGARSI SU QUESTO MISTERO ERA INUTILE.
DIO NON DA' MOLTE SPIEGAZIONI, VUOL ESSERE CREDUTO SULLA PAROLA. E SI PUO' CREDERE SENZA TROPPE DOMANDE SOLO SE SI AMA.
Dio e Maria per lui erano un solo oggetto di amore.La ragazza era docile come un ramo novello, agitato dal vento,, ma solidamente attaccato al tronco. Il vento lo accarezzava e lo scuoteva, non riusciva a strapparlo.
Dio era una voce potente; spesso era quella sensazione di pace, di dolcezza che lo pervadeva e gli parlava attraverso il volto di quella creatura che aveva avuto in sorte come sposa e che ora accompagnava in questo imprevisto e non preordinato viaggio."

Caro Pino queste parole le ho tratte dal volume: QUEL GIORNO I GIORNI;volume gentilmente donatomi dall'autore, Lorenzo Mandarino che ho avuto il piacere di conoscere recentemente quando insieme ad altri amici siamo andati a Visciano per una visita a Don Mario Fabbrocini, cosa che hai potuto leggere nell'ultima testimonianza UNA PIACEVOLE RIMPATRIATA , firmata da Ferdinando Cavezza.

Da parte mia posso solamente aggiungere che davanti al mistero di Dio dobbiamo tutti essere più come San Giuseppe ( di cui Tu porti anche il nome ) e meno come l'apostolo Tommaso.
Un grande abbraccio.
Antonio

Evergreen ha detto...

A volte, caro Antonio, sono più salutari i dubbi di Tommaso che le certezze granitiche di chi non ha il minimo dubbio.
Ricambio l'abbraccio.
Pino

Anonimo ha detto...

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Dio, teologia e fede

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