mercoledì 11 marzo 2009

S. Agostino e il mare


SI RACCONTA CHE SANT’AGOSTINO CAMMINANDO SULLA SPIAGGIA TRA CIVITAVECCHIA E TARQUINIA, IMMERSO IN PROFONDI PENSIERI PERCHÉ STAVA COMPONENDO UN SUO FAMOSO TRATTATO SULLA TRINITÀ, EBBE LA VISIONE DI UN FANCIULLO, CHE CON UNA CONCHIGLIA ATTINGEVA ACQUA DAL MARE E LA TRASPORTAVA IN UNA PICCOLA BUCA, SCAVATA NELLA SABBIA.
CHE FAI BIMBO? – DOMANDÒ SANT’AGOSTINO.
VOGLIO SVUOTARE IL MARE E METTERLO IN QUESTA BUCA RISPOSE IL BAMBINO.
MA NON VEDI CHE È IMPOSSIBILE? IL MARE È COSÌ GRANDE E LA BUCA COSÌ PICCOLA!
VESCOVO AGOSTINO, E COME POTRAI TU, PICCOLA CREATURA DELLA TERRA, CON LA TUA LIMITATA INTELLIGENZA COMPRENDERE UN MISTERO COSÌ ALTO, COME QUELLO DELLA SS. TRINITÀ?
DETTO CIÒ, IL PICCOLO SCOMPARVE. 
ERA UN ANGELO DEL CIELO.

[Da The Cities and Cemeteries of Etruria di George Dennis, Londra 1848 ]

6 commenti:

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Ci sono stato lì, vicino infatti c'è la chiesetta con la madonnina che ha lacrimato.

Evergreen ha detto...

Sei un alacre viaggiatore...come i valorosi cavalieri del buon tempo antico, nobile Peppe!

Gianna ha detto...

Siamo piccoli,molo piccoli rispetto al Creatore!

Evergreen ha detto...

Talmente picoli e insignificanti che non possiamo permetterci di ritenere che siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza. Un microbo che pensasse di essere simile ad un elefante sarebbe meno presuntuoso di noi!!

Anonimo ha detto...

e Dio creo l'uomo a sua immagine e somiglianza..... TU SEI DIO :)

Goffredo Longobardo ha detto...

Se tutti avessero il senso della misura , e sopratutto prima di sparare sentenze si facessero un esame introspettivo sulle proprie valenze culturali.
Il possesso della connessione ad internet e la libertà di facebook crea disastri.

Dio, teologia e fede

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